ANNO 15 n° 325
La Bohème incanta Viterbo: al Teatro dell’Unione i vincitori del Premio Fausto Ricci
Due serate di grande lirica con la produzione viterbese della Maria Chiara Camponeschi Music & Arts e i talenti della 12ª edizione
21/11/2025 - 10:33

VITERBO - Si alza questa sera, alle 21, il sipario del Teatro dell’Unione su uno dei capolavori più amati della lirica: La Bohème di Giacomo Puccini. La messa in scena, che replica domani alla stessa ora, segna un nuovo importante appuntamento per la cultura cittadina, grazie a una produzione interamente viterbese.

A firmare l’allestimento è Maria Chiara Camponeschi di Music & Arts Productions, realtà locale che continua a investire con convinzione nei talenti emergenti e nelle professionalità artistiche del territorio. Sul palco i vincitori della 12ª edizione del Premio Fausto Ricci, il concorso di canto lirico ideato dall’associazione XXI Secolo, pronti a riportare in vita la struggente storia d’amore tra Rodolfo e Mimì nella Parigi bohémienne dell’Ottocento.

I protagonisti

A interpretare i due giovani innamorati saranno Chiara Guerra e Federico Bonghi, affiancati da un cast giovane e promettente: Claudia Ceraulo nei panni di Musetta, mentre Gianmarco Durante e Paolo Ingrasciotta si alterneranno nel ruolo di Marcello. Completano la compagnia Francesco Cascione, Giovanni Augelli, Martin Kurek e Alessandro Fiocchetti.

La scenografia è firmata da Giovanni Di Mascolo, il trucco e le acconciature sono curati da Andrea Marchi, mentre i costumi portano la firma di Giulia Bazzu. La regia è di Stefano Ferrara e la direzione musicale del maestro Fabrizio Bastianini, alla guida dell’orchestra sinfonica EtruriÆnsemble e dell’ensemble vocale Il Contrappunto, due eccellenze viterbesi riconosciute per qualità e professionalità.

I biglietti per entrambe le serate sono disponibili al botteghino del Teatro dell’Unione, in piazza Verdi, e online su Ticketone. Una doppia occasione per vivere un grande classico della lirica attraverso il talento dei giovani artisti che rappresentano il futuro dell’opera.






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